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Il Prosecco, bandiera veneta


Fra i vini italiani, il Prosecco è, insieme al Chianti, quello che più di tutti si può considerare un simbolo della tradizione, in particolare del Veneto. Il suo perlage vivace e il sapore fresco e fruttato sono compagni immancabili per brindisi, celebrazioni e momenti di convivialità. Ma dietro ogni calice si cela una storia antica, un paesaggio unico e una cultura enologica che affonda le radici nella terra fertile e dolce delle colline venete.

Le colline e la storia del Prosecco

La storia del Prosecco inizia secoli fa, nelle dolci colline che si estendono tra Conegliano e Valdobbiadene, nel cuore del Veneto. Qui, già durante l’epoca romana, si coltivava la vite, un’attività che si è affinata di giorno in giorno, di anno in anno. Il vitigno Glera, base del Prosecco, è stato protagonista di questa tradizione, adattandosi perfettamente alle peculiarità del territorio.

Le colline del Prosecco sono infatti molto più di una cornice paesaggistica: sono un paesaggio risultato dal rapporto virtuoso tra uomo e natura, frutto di un lavoro secolare che ha plasmato il territorio, trasformandolo in un mosaico di vigne, borghi, e sentieri. Nel 1969, la denominazione di origine controllata (DOC) ha segnato una tappa fondamentale nella valorizzazione di questo vino, mentre la denominazione superiore DOCG di Conegliano-Valdobbiadene ha consacrato il Prosecco come eccellenza assoluta. È il riconoscimento anche di una vicenda di resilienza… o di grande attaccamento ai piaceri della vita: il Prosecco ha superato guerre, crisi economiche, disastri naturali.

Un paesaggio patrimonio UNESCO

Dal 2019, le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono ufficialmente riconosciute come patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO per l’unicità di un paesaggio che unisce bellezza naturale e intervento umano in perfetta armonia. I filari di viti colorano i pendii, mentre i borghi, le pievi medievali e i casolari animano lo sguardo dell’osservatore, che si perde come quello di un bambino a bocca aperta di fronte alle luci di una vetrina di giocattoli natalizi.

La particolarità di questo territorio risiede nella sua conformazione a “ciglioni”, i terrazzamenti creati per favorire la coltivazione della vite. Questa tecnica, sviluppata nei secoli, non solo caratterizza il paesaggio ma protegge anche la biodiversità, creando un ecosistema complesso e sostenibile. Percorrere le strade del Prosecco significa immergersi in un mondo fatto di silenzi, profumi e scorci. Qui ogni curva regala una nuova prospettiva e pare di muoversi all’interno di un dipinto.

Il paesaggio delle colline del Prosecco rappresenta infine un esempio virtuoso di gestione sostenibile del territorio. I produttori locali lavorano nel rispetto di disciplinari che hanno come obiettivo tanto la qualità del vino quanto la natura.

Il vino italiano più esportato al mondo

Il Prosecco è un vino che conquista per la sua leggerezza, versatilità e freschezza. Disponibile nelle versioni spumante, frizzante e tranquillo, è apprezzato in particolare per le sue note fruttate e floreali, che lo rendono perfetto per accompagnare aperitivi, antipasti e piatti leggeri. Tra le sue caratteristiche distintive ci sono il basso contenuto alcolico e il perlage fine e persistente, risultato del metodo Charmat-Martinotti utilizzato per la spumantizzazione.

Tra le tipologie più rinomate spiccano il Prosecco Superiore DOCG di Conegliano-Valdobbiadene e il Cartizze, una selezione di alta qualità prodotta in un’area limitata di soli 107 ettari. Il Cartizze è considerato il fiore all’occhiello del Prosecco, con una complessità aromatica che unisce note di mela, pera e agrumi a sentori di mandorla e miele.

Con oltre 600 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, il Prosecco è il vino italiano più esportato nel mondo, simbolo di convivialità e lifestyle italiano. È presente in più di 100 Paesi e ha saputo conquistare un pubblico sempre più ampio grazie alla sua capacità di adattarsi a occasioni formali e informali, senza mai perdere la sua identità.

Le cantine dove assaggiarlo e acquistarlo

Per apprezzare appieno il Prosecco, non c’è nulla di meglio che visitare le cantine in cui nasce, immersi tra le colline che lo hanno reso celebre. Lungo la Strada del Prosecco, che si snoda tra Conegliano e Valdobbiadene, si incontrano aziende vinicole storiche e moderne, pronte ad accogliere i visitatori con degustazioni guidate e racconti appassionati.

Tra le tappe imperdibili c’è la Cantina Nino Franco, una delle più antiche della zona, che combina tradizione e innovazione per creare vini di grande eleganza. Un’altra eccellenza è la Cantina Col Vetoraz, situata sulla cima di una collina che regala una vista mozzafiato e vini dal carattere distintivo. Per chi cerca un’esperienza immersiva, la Cantina Bisol 1542, nel cuore del Cartizze, offre tour esclusivi che conducono alla scoperta delle origini del Prosecco Superiore. Se sei alla ricerca di un prodotto più ricercato, naturale e a suo modo più tradizionale, allora rivolgiti ai vini rifermentati in bottiglia e “sur lie” come quelli prodotti dalle eccellenti cantine Gregoletto a Premaor e Casa Coste Piane a Santo Stefano di Valdobbiadene.

Molte cantine offrono anche la possibilità di acquistare il vino direttamente in loco, garantendo freschezza e autenticità. Ma non solo: visitare le cantine significa entrare in contatto con le storie delle famiglie che hanno fatto del Prosecco una leggenda, scoprendo i segreti di una produzione che unisce passione, tecnica e amore per la propria terra.

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