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Cosa fare

L’autunno a Venezia: ecco perché è il periodo migliore per visitarla

I mesi autunnali sono il periodo migliore per visitare Venezia, per conoscerla e girarla tranquillamente. Non solo fa molto meno caldo, ma le orde di turisti spariscono e puoi finalmente dedicarti ad alcune esperienze davvero uniche, tipiche di chi vive in laguna.



I colori d’autunno

Chi ha detto che l’autunno è grigio e triste? Se deciderai di fare un giro a Burano d’autunno non avrai più questa convinzione! Le casette colorate tipiche dell’isola lagunare, dipinte con colori sgargianti per essere riconoscibili ai marinai di ritorno a casa, spiccano ancora di più. Con meno luce e, magari, con la nebbiolina che si alza, Burano ti sembrerà ancora più viva e colorata.

Anche Venezia risente piacevolmente delle calde tonalità autunnali delle foglie. Parchi e giardini diventano un tappeto rosso e ocra che si estende fino della laguna: immaginate il contrasto fra questi colori caldi e le tonalità fredde del blu e del verde dell’acqua.


L’acqua alta

È vero che Venezia è sempre circondata dai flutti, ma pensa che spettacolo surreale sarebbe vederla immergersi pian piano! Nel periodo autunnale, quando le precipitazioni sono abbondanti, l’acqua della laguna sale e ricopre l’intera città. In questo caso non serve prendere la gondola, basta calzare un bel paio di stivali di gomma e camminare verso piazza San Marco per vederla riflessa sull’acqua usando le tipiche passerelle per i pedoni!


L’autunno in tavola

Anche a tavola l’autunno si fa sentire. Colori, sapori: tutto è in tema con la stagione, i cui ingredienti principali sono la zucca e i granchi.

Le tre specialità veneziane cucinate con la zucca in autunno sono il risotto, il carpaccio di manzo marinato al vino rosso con zucca candita e, per concludere il pasto in dolcezza, zucca al forno cosparsa di miele, qualche gheriglio di noce e chicchi di melograno.
I granchi di laguna, invece, in primavera e autunno fanno la muta. In quel lasso di tempo in cui sono privi di carapace, vengono catturati e fritti, accompagnati da polenta. Il nome tipico di questo piatto è “moeche”.

Per una bevuta un po’ più corroborante, a differenza del fresco aperitivo tipico (lo spritz), vira sul vin brulè, un vino rosso speziato con cannella, chiodi di garofano e arancia tipico del Nord Italia e dell’arco alpino. E se stai passeggiando tra le calli, segui il profumo delle caldarroste e scaldati le mani con un cartoccio di queste castagne appena arrostite.

Non ti resta che soggiornare al Camping Jolly, che ti farà entrare in contatto con tanti viaggiatori come te, trovare un paio di stivali di gomma, inforcare la macchina fotografica per le tue foto migliori e sederti a tavola, godendoti l’autunno!


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